Lost in New York
«Chi si sente fuori posto prova ogni giorno il doloroso desiderio di trovare un luogo da chiamare casa e vive la vita con il fiato sospeso, sperando di riuscire un giorno a respirare. Viaggia per individuare il proprio posto nel mondo, ma la strada sembra non avere mai fine e, nei momenti bui, si chiede se davvero esista un luogo in cui potrà essere se stesso.» Tratto dal libro “Platone, c’ho l’ansia. 8 filosofi per trovare il tuo posto nel mondo”
ita
Ho camminato per 84 km come se stessi cercando qualcosa; negli angoli della strada, nei quartieri, nelle persone che incontravo. Forse, anche loro alla ricerca di se stessi. Vagare senza una meta, nascondersi nelle ombre, riconoscersi negli occhi di qualcun altro. Perdersi a New York è qualcosa di estremamente facile, tra le Avenue e le Street che si incrociano ai pali della luce, tra le colonne di cemento che si innalzano fino al cielo, e i frastuoni di una città che non si ferma mai.
eng
I walked to 52,2 miles as if was looking for something; into the corner of the street, in the neighborhoods, in the people I met. Maybe even them in search of themselves. Wandering aimlessly, hiding in the shadows, recognizing yourself in someone else's eyes. Getting lost in New York is extremely easy, between Avenue and Street that they cross paths at the light poles, between the buildings up to the sky, and noises of city that never stop.